Marketing immersivo: nuove opportunità per le aziende italiane

Il marketing si occupa di trend. Ovvero delle tendenze di mercato e del futuro comportamento d’acquisto delle persone.

Spesso, però, l’imprenditore medio interpreta queste tendenze di marketing, con strumenti e strategie, come fossero un vezzo creativo: senza concreti benefici per la sua azienda. In altre parole, “mi aiuteranno a vendere di più?” si chiede.

Con buona ragione a volte. Per esempio, anni fa si indicavano i robot per scrivere come “una figata pazzesca” del content marketing. Pochi mesi dopo, gli esperti dicevano che il “robot paroliere” non può competere con l’homo sapiens: “non è in grado di pensare fuori dagli schemi”.

Per questo, leggerai di seguito di una rilevante tendenza di marketing, da un punto di vista assai concreto, imprenditoriale, con casi di successo e benefici pratici: è il marketing immersivo.

Cosa è il Marketing immersivo?

Il marketing immersivo trasporta il consumatore all’interno di una storia (un mondo narrativo) o una esperienza, soprattutto con l’uso di nuove tecnologie, come i contenuti video interattivi, la realtà aumentata e la realtà virtuale.

La realtà virtuale, per capire in breve, è quella che sfrutta visori, guanti, cuffie, joystick, ecc.

Il marketing immersivo attiva, in contemporanea, più sensi del consumatore, come la vista, l’udito, il tatto.

Perché è importante il Marketing Immersivo?

Perché è importante? Perché attivare più sensi nel consumatore è strategico per aumentare le vendite.

Pensa ad un paio di jeans: se li hai visti in una pubblicità cartacea, è stata attivata solo la tua vista. Se sei andato in negozio, li hai visti e toccata la qualità del tessuto: i sensi attivati sono due.

Se il negozio ha anche una musica al suo interno o la voce della commessa è accogliente, i punti sensoriali aumentano. E il tasso di percentuale della vendita o fidelizzazione si alza considerevolmente.

Più sensi si attivano, più aumentano le vendite e il coinvolgimento: questo è uno dei principi del marketing immersivo. In altre parole, si usano linguaggi e tecnologie per generare una sensazione immersiva nel mondo del brand o del prodotto.

Un esempio: la realtà virtuale nella metrò di Madrid

Un esempio concreto è quello nel metrò di Madrid, dove le persone sono state “immerse” nel suono di un treno, senza la vista del treno, per ispirare il mondo “Ghostbusters” e comunicare il nuovo lancio di “prodotto”. Un bell’esempio senza l’uso di realtà virtuale, oltretutto.

Due tipi di marketing immersivo

Il marketing immersivo può essere tendenzialmente di due generi:

Try before you buy – far provare il prodotto o l’esperienza prima dell’acquisto.
Questo è soprattutto applicabile in settori come cultura, turismo, fashion, mobili e immobili, principalmente con la realtà aumentata e la realtà virtuale.

Storytelling e gamification: efficace per coinvolgere emotivamente il cliente di un brand/prodotto. É il caso del metrò di Madrid, in cui è stato introdotto un “purtroppo” in una narrazione quotidiana dei protagonisti: il treno si sente ma purtroppo non si vede, non c’è.

In questo articolo ci concentriamo sul marketing immersivo del tipo “Try before you buy”, perché si applica maggiormente alla realtà delle PMI italiane: spesso vogliono far provare l’esperienza del prodotto a persone che ancora non lo conoscono, prima ancora che pianificare azioni di branding e storytelling.

Marketing immersivo: 2 utilizzi di successo

1) Prima di acquistare prova IKEA

IKEA è stato ed è un pioniere nel campo dell’utilizzo della realtà virtuale nel marketing immersivo: l’azienda ha adottato questa tecnologia per aiutare i clienti a scegliere.

IKEA ha iniziato lanciando la sua cucina VR, che consente agli utenti di progettare una cucina virtuale, visualizzarla da diverse angolazioni e altezze e interagire con essa. Questa funzionalità consente ai clienti di apportare tutte le modifiche possibili (guarda il video), in modo che possano essere più sicuri delle proprie scelte.

In pratica, i clienti sono stati in grado di fare scelte più rapide ed hanno anche preso in considerazione l’acquisto di altri prodotti, da includere nelle loro cucine ristrutturate.

2) Crociera Carnival Cruise e l’aumento dei ricavi

Il marketing immersivo si applica bene nel settore del turismo e dell’industria alberghiera. Lo sanno all’ente del turismo Italiano ENIT, che ha realizzato un app per visitare virtualmente l’Italia.

Ma il caso di successo che presentiamo qui, con le crociere, fornisce risultati più tangibili.

Carnival Cruise è riuscita a progettare un viaggio in realtà virtuale che porta i suoi potenziali clienti ai Caraibi. Non solo questo strumento è stato utilizzato per convincere più persone ad acquistare il viaggio vero e proprio, ma ha anche dato ai viaggiatori un’idea chiara di cosa possono aspettarsi dal loro tour. Dimostrando il potenziale della crociera, i clienti scettici sono stati convinti del divertimento che avrebbero goduto durante il viaggio.

In termini di ROI, la crociera VR ha prodotto quindi un enorme aumento dei ricavi della compagnia.

3 principali benefici del marketing immersivo

Secondo la rivista Forbes sono 10 i benefici del marketing immersivo e della realtà virtuale. Tra questi, ne abbiamo selezionati 3: i più rilevanti, a nostro avviso.

1) Studiare il comportamento del consumatore

La realtà immersiva permette di simulare situazioni di vendita e di studiare il comportamento del consumatore. Immagina, per esempio, l’analisi dei dati del tour virtuale della Carnival Cruise come può far capire quali luoghi della nave sono più attrattivi, per chi non ha mai avuto l’esperienza in crociera.

2) Permettere l’esperienza” virtuale” dei prodotti

I modi in cui i visori e i controller VR simulano le interazioni nel mondo reale (cioè afferrare oggetti, camminare, ecc.) offriranno qualcosa di tattile, con la potenza di internet: si potrà virtualmente “vivere” i prodotti.

Oggi far provare l’esperienza virtuale non è solo alla portata di multinazionali. Una piccola o media impresa italiana potrebbe creare un video interattivo a 360° e poi farlo vedere ad una fiera. Oppure, inviare dei visori 3D (il costo oggi è basso e parte da circa €15) ai potenziali o migliori clienti.

3) Tasso di conversione più elevato

Questo è l’argomento più convincente per l’imprenditore e il reparto commerciale: la vendita.

Le pubblicità VR interattive di marketing immersivo hanno un tasso di conversione più elevato“, testimonia Blake George di BMG Media Co. (web agency con 4 sedi tra USA, Europa e Africa). Genera, quindi, più vendite.

Immagina di ricevere la pubblicità di un hotel dalle Maldive,  attraverso un video 360° fruibile da visore VR, dove ti senti come se fossi effettivamente al resort in vacanza. Invece di vedere un’immagine statica di un altro hotel. É superfluo indovinare quale dei due resort attirerà l’interesse.

Infine, il caso IKEA insegna che un’esperienza immersiva favorisce anche il cross selling o l’ups elling: suggerisce al cliente l’acquisto di prodotti correlati all’offerta principale.

Sappiamo che gli annunci video oggi funzionano meglio delle immagini. Domani la realtà virtuale e le strategie di marketing immersivo saranno il prossimo passo naturale, dopo il video.

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