HR: Ecco 10 tendenze del lavoro che devi conoscere

Negli ultimi anni, i cambiamenti nel mondo del lavoro sono stati molti e alcuni sono diventati già aspetti permanenti. Ecco le 10 tendenze per il futuro del lavoro per l’area HR.

Negli ultimi anni, i cambiamenti nel mondo del lavoro sono stati molti e alcuni sono diventati già aspetti permanenti. Altri si delineeranno con più chiarezza in un prossimo futuro.

Un’utile guida per capire meglio questi cambiamenti è presente in un articolo pubblicato su Forbes, che descrive le 10 tendenze per il futuro del lavoro rivolto a chi lavora nell’area HR.

1 – Il futuro del lavoro è il benessere dei dipendenti

Il benessere aziendale sta diventando un’opportunità per il datore di lavoro per supportare i dipendenti in tutti gli aspetti della loro vita personale e lavorativa.

Oggi, infatti, i fattori da prendere in considerazione per il benessere dei lavoratori non sono solo professionali ma anche:

  • fisici,
  • emotivi,
  • finanziari.

A seguito dalla pandemia, il benessere si è esteso dal singolo lavoratore all’intero suo nucleo familiare.

Hewlett Packard è un esempio stimolante dell’estensione dei vantaggi ai dipendenti e alle loro famiglie.

Il loro programma “HP Spirit” fornisce app per la salute e il benessere familiare, con risorse educative, per i genitori che lavorano, sulla gestione dell’istruzione in casa.

2 – I benefici dovuti al benessere fanno diminuire il numero di dimissioni

Sebbene l’aumento dei salari sia un modo per attirare e trattenere i dipendenti, una ricerca condotta da Paychex e Future Workplace – su 603 lavoratori a tempo pieno – ha rilevato che il 62% dei dipendenti ha identificato nel benessere – il Welfare aziendale –  come un fattore chiave per decidere se candidarsi ad un nuovo lavoro.

Ciò è stato particolarmente vero per la Generazione Z, dove il 67% ha concordato sul fatto che i benefici per il benessere saranno una priorità per loro nella valutazione di nuove offerte di lavoro.

Gli aspetti di Welfare più richiesti includono il benessere finanziario e il benessere emotivo/mentale. L’istruzione e la formazione finanziaria stanno assumendo un’importanza crescente per i lavoratori di tutte le generazioni.

Un sondaggio ha rilevato che oltre l’80% dei dipendenti desidera supporto e guida dai propri datori di lavoro sulle finanze personali, non solo per la pensione e l’educazione finanziaria, ma anche per il budget digitale e l’accesso a consulenti finanziari.

Oltre al benessere finanziario, quasi il 30% dei lavoratori intervistati, nel sondaggio Paychex e Future Workplace, ha richiesto un supporto e risorse per la salute mentale. 

3 – Lavoro ibrido: lo desidera la maggior parte dei lavoratori

Il lavoro ibrido è qui per restare.
L’indagine di Accenture rileva che l’83% dei lavoratori preferisce un modello di lavoro ibrido e che il 63% delle aziende ad alta crescita ha già adottato un modello di  “produttività ovunque”.

Sia per i dipendenti che per i datori di lavoro, lavorare da qualsiasi luogo significa raggiungere risultati, indipendentemente da dove o quando si svolge il lavoro.

Ciò comporta definire chiaramente come creare un luogo di lavoro equo per tutti i dipendenti, indipendentemente dalla loro ubicazione e come i leader gestiranno i dipendenti che non vedono mai fisicamente. Ed ancora, come i team raggiungeranno la flessibilità del lavoro, in orari diversi.

I leader devono quindi re-immaginare come funzionerà il panorama aziendale post pandemia per la loro organizzazione e comunicarlo a ogni lavoratore.

4 – I dipendenti cercano aziende con valori corrispondenti

La ricerca di Future Workplace e Blue Beyond Consulting, condotta su un campione di 753 persone tra leader e lavoratori, riporta che per 8 dipendenti su 10 è importante che i valori dell’azienda corrispondano ai propri.

Esattamente il 75% dei lavoratori si aspetta che il proprio datore di lavoro sia una forza positiva nella società. Questa percentuale raggiunge l’80% per chi ha meno di 45 anni.

Inoltre, la ricerca ha rilevato che più della metà dei dipendenti lascerebbe il proprio posto di lavoro se i valori dell’azienda non fossero allineati con i propri.

Leader e Manager, quindi, devono comunicare con chiarezza quali siano i valori dell’azienda e farne seguire azioni coerenti, anche sul piano personale.

5 – Crescono le assunzioni basate sulle competenze più che sul titolo di studio

L’intelligenza artificiale sta trasformando il mercato del lavoro, creando posti di lavoro completamente nuovi che richiedono nuove competenze e nuova formazione.

La ricerca 21 HR Jobs of the Future ha identificato una serie di nuovi lavori richiesti da oggi fino al 2030 come ad esempio, Algorithm Bias Officer e Human Machine Teaming Manager.

É diventato fondamentale dimostrare la propria competenza in queste nuove abilità, poiché i diplomi hanno dimostrato di essere un pessimo indicatore di abilità pratiche richieste.

In effetti, da Google a Hilton Hotels e Apple, stanno offrendo lavori ben retribuiti a coloro che possiedono competenze richieste, ma non hanno una laurea.

6 – La longevità porta a lavorare più a lungo

Lo Stanford Center on Longevity prevede che la metà dei bambini che oggi hanno 5 anni  avrà una aspettativa di vita che raggiungerà i 100 anni. Questo significa aspettarsi di lavorare 60 anni o più.

Sebbene ciò non voglia dire fare lo stesso lavoro per 60 anni, per il futuro dovremmo comunque farci una domanda: cosa fare per migliorare e riqualificare i lavoratori con dinamiche di apprendimento continuo? 

Questo tenendo conto che già i più giovani potrebbero spingersi ad avere fino a 50-60 anni di carriera.

Amazon Career Choice ha impegnato 1,2 miliardi di dollari per finanziare lauree triennali o associate, diplomi di scuola superiore, GED e inglese come seconda lingua per i lavoratori.

Ma anche certificazioni di competenza, mirate a riqualificare i lavoratori per campi richiesti come ingegneria, tecnologia dell’informazione, commercio meccanico ed elettrico, sanità, edilizia, trasporti e contabilità.

7 – Risorse umane: formazione e aggiornamento sono fondamentali per tutti

Future Workplace, in collaborazione con GP Strategies , ha intervistato 549 leader delle risorse umane per capire se la formazione sta veramente crescendo nelle aziende e quali effetti reali può portare alle organizzazioni.

Una scoperta interessante che emerge da questa intervista é che spesso, le risorse umane si concentrano sulla formazione dei ruoli aziendali chiave e dimenticano di aggiornare se stessi o i membri del proprio team.

Questa ricerca americana ha identificato, al 1°posto delle necessità aziendali, la creazione di una cultura aziendale dell’apprendimento permanente che includa, ovviamente, anche i membri del team delle risorse umane. 

8 – Le abilità più richieste includono soft skills e competenze digitali

Gli anni passati ci hanno insegnato che dobbiamo sviluppare resilienza, per adattarci ai rapidi cambiamenti. Ed anche diventare esperti nel lavorare su più piattaforme tecnologiche tra cui Zoom, Slack, Microsoft Teams, Asana, Trello.

Non sorprende appunto che l’elenco di LinkedIn Learning Report delle prime 10 abilità più richieste per il futuro del lavoro includa un mix di capacità di resilienza e tecnologia digitale.

Ecco le dieci abilità dell’elenco:

      1. Resilienza e adattabilità.

      1. Abilità tecnologiche e digitali.

      1. Comunicazione da remoto e in team.

      1. Intelligenza emozionale.

      1. Collaborazione tra professionisti di funzioni/reparti differenti.

      1. Leadership nel cambiamento.

      1. Management del cambiamento.

      1. Gestione dello stress e benessere mentale.

      1. Gestione del tempo.

      1. Creatività.

    9 –  I genitori che lavorano si aspettano nuove proposte da parte dell’azienda

    La pandemia, come tutti sappiamo, ha creato grandi difficoltà e notevoli problemi per i genitori che lavorano, nel destreggiarsi nell’assistenza dei figli piccoli.

    I genitori che lavorano chiedono ora ai datori di lavoro nuovi accordi per gestire al meglio lavoro e famiglia. Una ricerca di McKinsey ha rilevato, infatti, che negli ultimi 2 anni hanno abbandonato il lavoro più i lavoratori genitori dei corrispondenti non genitori.

    I motivi includono l’esaurimento dovuto alle pressioni del lavoro da casa, le responsabilità dell’assistenza all’infanzia, le difficoltà per tornare in ufficio e non trovare una babysitter valida, con la ridiscussione del loro equilibrio tra lavoro e vita privata.

    I leader delle risorse umane dovrebbero prestare particolare attenzione alle esigenze uniche dei genitori che lavorano e considerare la creazione di pratiche di lavoro speciali per soddisfare le loro esigenze.

    Infine, le aziende possono prendere in considerazione la possibilità di superare i limiti della flessibilità sul posto di lavoro offrendo a tutti i dipendenti (non solo ai genitori) la possibilità di ridurre al 60% le settimane lavorative o di passare a un ruolo meno impegnativo per certi periodi.

    10 – Il futuro del lavoro ed il nuovo ruolo dell’area risorse umane

    Agli albori del Covid-19, le aziende pensavano di avere a che fare con un problema sanitario, poi un problema immobiliare. Ben presto è diventato chiaro che si trattava di un problema più complesso. E il Direttore delle Risorse Umane – CHRO, Chief Human Resources Officer – è stato fondamentale per trovare molte soluzioni in merito.

    Così, le questioni che deve affrontare oggi un Direttore delle Risorse Umane sono diventate più articolate.

    Questo perché oltre a dover essere un leader più empatico deve anche proporre opzioni di lavoro flessibili, garantire ambienti di lavoro salubri e equi per tutti i dipendenti, indipendentemente da dove svolgano la loro prestazione lavorativa.

    Il Direttore delle Risorse Umane è chiamato a comunicare di più con i responsabili della tecnologia, delle finanze, del settore immobiliare e con l’ufficiale medico, per garantire un sicuro ritorno in ufficio.

    Una cosa è chiara, leggendo questi trends 2022: il futuro del lavoro chiede ai leader delle risorse umane di migliorarsi in resilienza, empatia, fluidità digitale, comunicazione tra team, per garantire e indicare a tutti in azienda la direzione giusta nel futuro del lavoro.

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